CHI SIAMO - LA STORIA

L’avventura della pizzeria comincia nel 1975 quando la signora Pina decide di trasformarsi da operosa proprietaria di una minuscola bottega di paese in intraprendente imprenditrice, importando nell’incantato ambiente montano della Valle Taleggio il più classico e rinomato dei prodotti mediterranei: la pizza.

E così in pochi mesi ecco trasformato il vecchio Palazzo in una piccola ma accogliente pizzeria, un forno a legna come dalla tradizione più classica, l’organizzazione affidata completamente ai soli membri della famiglia. Il curioso nome suggerisce due caratteristiche fondamentali: Al Palazz dol Miro unisce infatti la storia dell’edificio che ospita il locale e il ricordo del marito scomparso da poco. Ma la tradizione è molto più antica, e l’avventura di Pina è solo la naturale e degna unione di due storie famigliari, quella degli Arrigoni (Bèle) e degli Offredi (Sunamboi) che, distintamente, hanno gestito osterie e locande fin dal 1800. Quindi non pare esagerato dire che lo spirito della ristorazione sia rintracciabile nel DNA della famiglia! E proprio il rispetto della storia personale e di quella culinaria della Valle, unito al rispetto della ricetta della pizza, sono alla base del nostro lavoro.

Venite a trovarci, ne vale la pena, e vi diamo almeno un paio di motivi:

Il tempo di attesa di un tavolo libero, in una qualsiasi pizzeria del centro di Bergamo è lo stesso che si impiega per prendere la macchina e affrontare i 35 chilometri che la separano da Peghera. Dopo aver cercato parcheggio per mezz’ora e averla lasciata nell’ennesimo spazio a pagamento! Allora vincete la pigrizia e Prendete la vostra automobile, lasciatevi alle spalle le vie trafficate e affrontate con tranquilla pazienza le curve e i brevi rettilinei che vi separano da noi.

Non perdetevi il gusto di attraversare i tratti boscosi dopo Brembilla o dopo S.Giovanni Bianco (se scegliete l’altra strada di accesso), abbassate il finestrino e lasciate entrare l’aria profumata di aglio selvatico d’estate o di legna bruciata in inverno. Abusate pure del clacson o degli abbaglianti se le curve cieche vi intimoriscono, ma sappiate che il massimo che potrete incontrare, rientrando da una cena dalle nostra parti, sono gli occhi brillanti del tasso selvatico, o il profilo elegante di un capriolo o di qualche volpe. Volete mettere la differenza?

Vi siete fatti la giornata fuori porta? Un Pic nic rilassante in qualche prato della Val Brembana? Una sciata stancante lungo i pendii scoscesi delle montagne più alte? Non lasciate svanire l’effetto benefico di una giornata nel verde, lasciandovi bloccare dall’eterna coda del fondo valle! Allora, poco prima di S. Giovanni Bianco, sulla destra, prendete l’imbocco per la Val Taleggio, vi attende il panorama mozzafiato degli Orridi, che vi accompagnaerà fino ad emergere a Sottochiesa. Continuate il percorso lungo la tranquilla strada provinciale, attraversate la piccola frazione di Olda ed in 5 minuti sarete a Peghera, dove noi vi aspettiamo per una pizza, un boccale di birra e un assaggio di formaggi. Tornerete a casa con un intatto spirito rilassato e consumando la stessa quantità di carburante che avreste consumato in coda...

Non perdete la pazienza se il nostro servizio vi sembra lento e troppo informale. Perché crediamo nell’importanza dei gesti fatti con passione e amicizia. Entrate e accomodatevi, e non sorprendetevi se qualcuno di noi verrà a sedersi direttamente al vostro tavolo per prendere l’ordinazione. Vi sembrerà poco professionale, e di sicuro attenderete qualche minuto più del solito per avere la vostra pizza, ma ci piace fare le cose per bene e guardarvi negli occhi mentre ascoltiamo quello che vorreste assaggiare, o dedicare qualche secondo di più ai vostri piatti.

Lo slow food è anche lasciare passare il tempo giusto per preparare i piatti e per continuare a garantirvi la cura e la qualità del cibo. Il gusto e il piacere vanno vissuti con l e e e n t e z z a a a!

“C'era una cosa che lo sorprendeva tutte le volte: a distanza ravvicinata era tutto un balenare, saltellare, paletti, fiori, rami. Più oltre c'erano mucche, tetti di paglia e colli boscosi, che apparivano e sparivano in una sorta di ritmo quieto e solenne. Ma i monti più lontani erano come lui stesso, stavano semplicemente là, a guardare.”

Sten Nadolny – La Scoperta della lentezza